Rivista Cani Utili n°231 - Maggio 2012

Ricordo benissimo la prima volta che vidi in Italia il Dogo Argentino: fu nel 1977 all'esposizione internazionale di Monza. Approfittando dell'assenza dell'odierna tecnologia che consente un'informazione planetaria su ogni argomento, quel cane fu presentato come un animale sanguinario e per avvallare la cosa gli avevano messo due collari e due guinzagli!

Rivista Cani Utili n°261 - Gennaio 2015

Non è mai facile “trapiantare” una razza canina creata in una nazione lontana per scopi inseribili in un contesto culturale magari agli antipodi del nostro. L’Argentina aveva una sola razza autoctona, il Perro de Pelea Cordobès, utilizzato prevalentemente come cane da combattimento. Antonio Nores Martínez forse intuì che se il processo culturale avrebbe da un lato contribuito ad eliminare quella barbarie, dall’altro avrebbe comportato una perdita zootecnica per il suo Paese. Pensò quindi di dar vita ad una razza nazionale più “moderna” nella poliedricità di impiego.

Rivista Cani Utili n°268 - Novembre 2015

Quando una razza canina vive, in un arco di tempo relativamente breve, una crescita numerica esponenziale, i suoi responsabili zootecnici (Allevatori e dirigenti del Club di razza preposto alla tutela) vivono una situazione di “rallegramento preoccupato”. Ho usato un ossimoro per chiarire meglio il concetto.

Riconoscimento ENCI - FCI

L'Allevamento del Gringo Bravo è definito un Allevamento Amatoriale con Affisso Riconosciuto ENCI - FCI.

Cosa vuol dire allevatore professionale? Per allevatore professionale si intende colui che "vive" con l'attività cinofila di allevamento, spesso accompagnata da altre atttività collegate come la pensione, l'educazione, la vendita di mangimi, collari... L'allevatore professionale deve avere almeno 5 fattrici e "produrre" almeno 30 cuccioli. Deve inoltre avere una partita IVA (quindi emettere fattura) ed essere iscritto alla (C.C.I.A.A.) Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura come Imprenditore Agricolo. Io per vivere svolgo tutt'altra attività e non produco 30 cuccioli. Per questo motivo il mio non può essere definito allevamento professionale, ma amatoriale.

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